Piccolo prestito richiesta errata: cosa fare in questo caso?

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In questo articolo guida vedremo che cos’è il piccolo prestito, a chi è rivolto e quanto possiamo ottenere. Nel dettaglio poi vedremo come agire nel caso in cui inviamo una richiesta errata, per far fronte a ogni situazione.

Che cos’è il Piccolo prestito?

Nel dettaglio il piccolo prestito è un finanziamento a breve termine, rimborsabile tramite un piano di ammortamento che prevede rate costanti e trattenute automaticamente da NoiPa – direttamente dal nostro cedolino stipendiale o pensionistico. Tale prestito è rivolto a tutti gli amministrati NoiPa, che siano iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (ossia il Fondo credito). Questa categoria di persone possono ricevere prestiti erogati dall’INPS – ex Inpdap.

Possono accedere al finanziamento tutti i dipendenti in servizio presso Amministrazioni statali o Enti locali. Per ottenere il prestito è anche necessario essere iscritto alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Importo ottenibile

Quanto possiamo richiedere di preciso con questo finanziamento? L’importo richiedibile è pari a una, due, tre, o quattro mensilità nette dello stipendio del richiedente. Per esempio su uno stipendio netto di 1.000 euro possiamo ottenere 1.000, 2.000, 3.000 o 4.000 euro. Tale finanziamento deve essere restituito in:

  • 12 rate, prestito annuale;
  • 24 rate, prestito biennale;
  • 36 rate, prestito triennale;
  • 48 rate, prestito quadriennale.

Si può richiedere anche una doppia mensilità – ossia due mensilità nette – fino a un massimo di 8 mensilità da rendere in 48 mesi. Ovviamente devono esserci i presupposti reddituali affinché la richiesta venga accettata. In caso di contratto a tempo determinato il lavoratore può richiedere un finanziamento estinguibile entro la scadenza del contratto stesso.

Come farne domanda?

Veniamo ora al dunque, e cerchiamo di capire come fare domanda del piccolo prestito. Il primo metodo, veloce e rapido, è quello di procedere con la richiesta online. In questo caso avremo il vantaggio si svolgere le operazioni tramite il web, comodamente da casa nostra. Qui possiamo inserire i nostri dati, giuridici ed economici, che verranno trasmetti immediatamente all’INPS – ex gestione Inpdap. Nel caso di accettazione della richiesta l’accredito del denaro che ci spetta viene versato direttamente sul nostro conto corrente. Se non vogliamo invece procedere tramite internet dovremo recarci presso la nostra amministrazione di riferimento, o presso gli uffici INPS per poter avanzare la domanda di piccolo prestito.

NoiPa mette a disposizione dei suoi clienti un apposito self service, di cui servirsi per effettuare la richiesta del piccolo prestito. Lo troviamo all’interno dell’area riservata del portale NoiPa (cliccando sulla voce Self Service Piccolo Prestito).

Self Service del piccolo prestito

Facciamo un piccolo focus sul servizio Self Service Piccolo Prestito. Come abbiamo accennato è il servizio dedicato agli amministrati NoiPa, che gli permette di richiedere piccolo prestito INPS in pochi e semplici click. Tale servizio nasce con l’obiettivo di facilitare la procedura di richiesta, accorciare le tempistiche di lavorazione della domanda, eliminare quanto più possibile la modulistica cartacea. Inoltre avremo una sorta di automatizzazione dei processi amministrativi, in modo tale da non sprecare tempo e risorse in operazioni così semplici. Anche per il richiedente rappresenta un notevole risparmio di tempo – e potrà ricevere più in fretta il denaro chiesto.

La richiesta

Per fare la richiesta dovremo entrare nell’Area riservata del portale NoiPa, e accedere al modulo per la compilazione della richiesta di prestito. Ci basterà cliccare su “self service” e poi su “piccolo prestito“. Possiamo trovare nel modulo già inserite le documentazioni di reddito gestite da NoiPa. Sfruttando strumento self service inoltre possiamo:

  • effettuare una sorta di simulazione della richiesta di piccolo prestito (da svolgere per importo della rata, per importo del prestito oppure per durata del prestito). Qui possiamo avere un quadro ben chiaro di quello che sarà il finanziamento, e possiamo valutare se continuare con l’operazione o meno;
  • compilare il modulo necessario per eseguire la domanda. In questo caso parecchie informazioni sono già inserite e certificate da NoiPa, come quelle riguardanti il reddito – e quindo lo stipendio;
  • Decidere poi di inviare realmente la domanda, dopo aver simulato e preso visione dei dettagli del finanziamento, in pochissimi click. Possiamo quindi procedere all’invio del modulo sia entrando dalla pagina “simulazione piccolo prestito” sia invece scegliendo l’opzione “richiesta piccolo prestito”.

Se entriamo nell’area privata con codice fiscale e password, oppure con lo SPID, per poter finalizzare l’operazione appena eseguita sarà necessario essere in possesso del PIN identificativo. Se invece entriamo con Carta Nazionale dei Servizi (CNS) non è necessario.

Controllare lo stato della domanda

Una volta che avremo inviato il nostro modulo con annessi documenti, dovremo ricordarci di controllare lo stato della domanda periodicamente. Possiamo farlo sempre tramite il servizio di Self Service, attraverso l’opzione “visualizzazione piccolo prestito” che troviamo nella pagina principale di benvenuto.

In quest’are possiamo trovare la lista di tutte le richieste che abbiamo effettuato, con le relative informazioni circa:

  • il numero di protocollo portale – che viene assegnato quando registriamo la richiesta;
  • il numero di pratica INPS;
  • la data della richiesta;
  • l’importo chiesto;
  • il numero delle rate mensili previste;
  • e infine lo stato della pratica, ossia lo stato di avanzamento della richiesta di piccolo prestito

Che vuol dire richiesta errata?

Quando controlliamo lo stato della richiesta possiamo trovare diverse diciture, ossia:

  • in lavorazione. In questo caso la richiesta è stata registrata e inviata, ma non ancora trasmessa al sistema INPS (o al sistema NoiPa). Può anche darsi che il sistema NoiPa abbia ricevuto la notifica, ma non sia ancora avvenuta le prenotazione della ritenuta;
  • rinunciata. Se la richiesta che abbiamo mandato è stata ritirata da noi stessi (in caso appunto di rinuncia);
  • annullata. Se è stato comunicato al sistema NoiPa l’annullamento della domanda;
  • rigettata. Quando la richiesta è stata analizzata dall’INPS, che però non ha autorizzato l’erogazione del prestito;
  • erogata. Se invece l’INPS ha approvato la richiesta, e ha provvisto a erogare la somma pattuita.

C’è poi il caso in cui leggiamo “richiesta errata“. Succede quando abbiamo inviato la nostra richiesta, che è stata elaborata ma non accettata dall’INPS e dal sistema NoiPa.

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