Piccoli prestiti con contratto tempo determinato: guida, informazioni

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Molto spesso i lavoratori con contratto a tempo determinato pensano di non avere chance, per ottenere un prestito di qualche tipo. Soprattutto i giovanissimi – la cui situazione finanziaria e professionale è spesso precaria – si chiedono se fosse possibile ottenere comunque un finanziamento, anche senza il cosiddetto “posto fisso”. Anche se in linea di massima è vero che senza un lavoro stabile non si ottiene un finanziamento, è altrettanto giusto affermare che ormai banche e finanziarie si sono aggiornate coi tempi – e concedono prestiti anche a lavoratori con contratto a tempo determinato. Ovviamente ci sono termini e condizioni particolari affinché questo avvenga.

Prestiti con contratto a tempo determinato

Come abbiamo anticipato anche chi non gode di un contratto di lavoro a tempo indeterminato può richiedere un finanziamento. In realtà di fronte a sé ha due strade da intraprendere: può scegliere infatti di avvalersi di un garante, o meno.

  • Se il richiedente decide di affidarsi a un garante ha ottime chance di ottenere il finanziamento. Se ci avvaliamo di un garante – o ancora meglio un fideiussore – possiamo chiedere anche cifre cospicue. A farci da garante può essere un parente, un convivente, un amico, un conoscente. A prescindere da questo la persona che si prende l’onere di fungere da fideiussore si prende l’impegno di pagare le rate del debito, nel caso in cui il richiedente fosse impossibilitato a farlo. Sembra sciocco da ribadire, ma ovviamente il garante deve essere un soggetto affidabile economicamente parlando.
  • Senza un garante ovviamente avremo poche possibilità che la domanda di prestito possa ottenere una risposta positiva. Il massimo che possiamo ottenere è un finanziamento che prevede un piano di ammortamento breve, che possa estinguersi prima della scadenza del contratto. Per esempio chi ha ancora 15 mesi da lavorare può sottoscrivere un prestito che prevede una restituzione massima di 14 o 15 mesi. Ovvio che, con tempistiche così brevi, le somme ottenibili sono abbastanza ridotte. Si possono ricevere massimo poche migliaia di euro.

Come funziona?

I prestiti ai lavoratori con contratto a tempo determinato possono essere di varie tipologie. Tuttavia hanno delle caratteristiche comuni, ossia:

  • Prevedono un piano di ammortamento breve. I tempi per la restituzione devono essere inferiori – o coincidere – rispetto alla scadenza del contratto. Per cui se abbiamo un contratto che scade tra 24 mesi possiamo ottenere un prestito il cui rimborso non supera le 24 rate mensili. Questo avviene perché la banca vuole tutelarsi, ed essere sicura di ricevere indietro i soldi spesi. In questo caso possiamo usare come garanzia la busta paga – senza l’intervento di un garante;
  • Sono di piccola entità. Visto che abbiamo poco tempo per risanare il debito, questo non può essere alto o cospicuo. Si tiene conto anche del reddito del richiedente, mettendolo in rapporto con l’entità della rata. Così la banca avrà maggiori rassicurazioni circa la capacità del richiedente di restituire l’ammanco;
  • Talvolta, per cifre alte, è prevista la presenza di garanzie ulteriori (garante, ipoteca, pegno, eccetera).

Requisiti richiesti e documenti

Se abbiamo deciso comunque di procedere nella richiesta di un simile finanziamento dovremo presentare alla banca tutta la documentazione del caso. Oltre a compilare il modulo prestabilito di richiesta del prestito dovremo fornire all’istituto di credito dei documenti. Questi sono nello specifico:

  • La carta di identità in corso di validità;
  • Il codice fiscale o la tessera sanitaria;
  • Le ultime due buste paga, o la dichiarazione dei redditi;
  • Il contratto di lavoro.

Ovviamente se sfruttiamo la figura del garante dovremo presentare i documenti anche di questa persona – sia quelli di identità che quelli reddituali.

Garante

Parliamo ora della figura del garante, questa persona che si fa carico del nostro debito in caso di ritardi o ammanchi. Se la sua posizione creditizia è valida, allora possiamo ottenere un prestito anche molto vantaggioso – e dal valore cospicuo. Non è raro però che a questa persona venga chiesto di fare da fideiussore – soprattutto se l’entità del finanziamento è corposa. Ciò significa che in caso di mancato pagamento la banca ha il diritto di rifarsi immediatamente e automaticamente sul garante. Costituisce quindi una garanzia maggiore per la finanziaria che eroga il prestito.

Spesso il garante può anche non essere una persona fisica! A farci da garanzia può essere un bene di valore, o un immobile. Molte banche infatti offrono prestiti con credito su pegno. Si tratta di una particolare forma di finanziamento che ci consente di ottenere una somma di denaro pari o inferiore al bene che mettiamo come pegno. Se poi non risaniamo il debito la banca – o comunque il prestatore – entra in possesso dell’oggetto o del bene per rientrare delle spese effettuate.

Altre garanzie

Non c’è solo il garante a fungere appunto da garanzia! Possiamo sfruttare diverse altre forme di credito per ottenere il prestito. Nello specifico ci fa da garanzia:

  • Un bene di valore, per il finanziamento con credito su pegno – come abbiamo visto nel paragrafo precedente;
  • Il lavoro e le buste paga, se vogliamo sottoscrivere un finanziamento di piccola entità e di breve durata;
  • Un immobile, su cui accendere un’ipoteca. Si sceglie questa via solo se il prestito è alto, e il bene immobile è di valore;
  • Una rendita mensile fissa, data per esempio da un affitto percepito per un immobile.

Prestito cambializzato

Se non godiamo di nessuna di queste garanzie possiamo comunque ottenere un prestito. Come? Sottoscrivendo per esempio un prestito cambializzato. Si ottiene una somma variabile di denaro, da restituire poi al creditore mediante il pagamento delle cambiali. Queste sono un titolo di credito esecutivo, e quindi in caso di mancato pagamento il prestatore ha diritto a rifarsi automaticamente sul debitore. In questo caso è la cambiale stessa a fungere da garanzia, in quanto appunto è un titolo esecutivo. Il prestatore quindi è sempre sicuro di ricevere indietro i suoi soldi. Tuttavia sconsigliamo sempre di sottoscrivere questo prestito, in quanto prevede dei tassi di interesse molto alti. Teniamolo quindi come ultima spiaggia, e non come prima opzione!

Chi non paga le cambiali viene segnalato al registro Crif come cattivo pagatore. Se poi non regolarizza la situazione può subire un protesto. Prima di sottoscrivere il prestito assicuriamoci di avere i mezzi per poterlo risarcire.

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