Richiedere e ottenere un piccolo prestito negli ultimi anni è diventata un’usanza alquanto diffusa. In molti si rivolgono agli istituti bancari e alle società finanziarie per acquistare un’auto, una moto, gli elettrodomestici piccoli e grandi per casa o anche per poter far fronte alla spesa di un viaggio. Piccoli importi suddivisi nel corso di mesi o anche di anni. Finanziamenti che consentono di tirare un sospiro di sollievo e di affrontare in molti casi spese urgenti e improvvise.
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A influenzare l’importo del prestito è sicuramente il reddito del soggetto richiedente. Se percepisce uno stipendio basso, minore sarà la somma che potrà richiedere.
Quali documenti presentare?
Per ottenere un piccolo prestito bisogna presentare una serie di documenti. Oltre a quelli identificativi, il soggetto deve presentare una documentazione che certifichi la sua situazione lavorativa e reddituale.
I documenti variano a seconda del tipo di prestito richiesto e in base a quelli che sono i criteri della banca o della finanziaria. Il soggetto richiedente deve presentare un documento d’identità valido e il codice fiscale. I cittadini extracomunitari devono esibire, insieme a questi, pure un documento di soggiorno.
Molto importante anche la documentazione economica che varia, naturalmente, in base alla condizione lavorativa del cliente della banca o della società finanziaria.
I lavoratori dipendenti devono presentare l’ultima busta paga e in alcuni casi anche il Cud. Ai lavoratori autonomi è richiesta l’ultima dichiarazione dei redditi e il modulo F24 per attestare i pagamenti.
I pensionati devono esibire – in caso di richiesta di prestito, sia di piccolo che di maggiore importo – l’ultimo cedolino della pensione. Se si fa richiesta di un piccolo prestito ma ci sono altro finanziamenti in corso, bisogna presentare anche la relativa documentazione. In tali circostanze spesso vengono richieste anche le copie delle ultime bollette pagate di luce, acqua e gas per accertare l’affidabilità creditizia del soggetto.
Il discorso cambia quando si parla di cessione del quinto, che è una tipologia di prestito destinata ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato o a chi percepisce una pensione. Con la cessione del quinto è possibile estinguere il debito mediante una trattenuta mensile delle rate direttamente dallo stipendio o dalla pensione. L’importo massimo è pari a un quinto dello stipendio o della pensione nettamensile.
Per accedere ad un prestito con cessione del quinto bisogna presentare sia una documentazione fiscale che reddituale. Anche i cattivi pagatori possono richiedere un prestito con cessione del quinto.
Quando e come richiederli
I piccoli prestiti sono prestiti personali che consentono ad un soggetto di poter accedere ad un importo ridotto in tempi veramente molto veloci.
Con un piccolo prestito si può far fronte a spese improvvise e urgenti che non siamo in grado di affrontare in un’unica soluzione.
Il fatto che l’importo sia ridotto fa sì che il piccolo prestito sia molto rapido nella sua erogazione. Ci sono prestiti concessi anche nell’arco di una sola giornata. Chi è in possesso di una busta paga non ha alcun problema nel richiedere e ottenere questa tipologia di prestito. Gli istituti di credito si soffermano, infatti, proprio sull’affidabilità creditizia del soggetto. Chi ha un reddito dimostrabile e un lavoro non deve presentare garanzie alternative.
Chi invece non ha un reddito certo – per accedere a qualsiasi forma di prestito – deve percorrere altre strade: certificare un reddito alternativo, magari una casa di proprietà affittata regolarmente o anche presentare un garante, ossia un terzo soggetto che si impegni a saldare il debito qualora il soggetto richiedente il prestito non sia più in grado di farlo.
Il garante può fornire una garanzia sia personale che reale. Nel primo caso si impegna a rimborsare con il proprio patrimonio il debito in caso di insolvenza da parte del debitore principale; nel secondo caso vincola un bene di proprietà.
Altre strade alternative che possono essere percorse da chi non ha un reddito dimostrabile, né un lavoro fisso, sono il credito su pegno o anche i prestiti cambializzati.
In ogni caso per i piccoli prestiti, così come per i classici prestiti, le banche e le società finanziarie analizzano il livello di rischio del soggetto richiedente prima di decidere se erogare o meno il finanziamento e soprattutto a quali condizioni farlo. L’attenzione viene rivolta anche al passato creditizio del cliente.
Per i piccoli prestiti comunque le procedure burocratiche sono molto più rapide e non richiedono tempi lunghi. Ci sono anche piccoli prestiti erogati nell’arco di 24, 48 ore. Chi possiede una busta paga, non avrà alcun tipo di problema nel vedere accolta la sua richiesta di prestito.
I piccoli prestiti, oltre che da banche e società finanziarie, possono essere concessi anche da privati. In tal caso bisogna verificare bene quelli che sono i limiti relativi alle soglie di usura per evitare che il soggetto richiedente possa vedersi applicati tassi di interesse troppo alti.
Da qualche anno sono state create anche delle vere e proprie community virtuali che consentono ai privati di entrare in contatto tra loro.
Gli scambi di denaro vengono effettuati in tutta sicurezza, sia per il creditore che per il beneficiario del piccolo prestito. Su alcune piattaforme anche i cattivi pagatori possono fare richiesta di piccoli prestiti.
Le autorizzazioni vengono fornite dalla Banca d’Italia in modo che sia il richiedente che chi eroga i prestiti tra privati possa dormire sonni tranquilli. Ad ogni richiedente prestito viene assegnato un punteggio che indica il suo livello di affidabilità creditizia. Il creditore può dunque decidere se prestare il denaro richiesto o rifiutarsi in base al giudizio espresso. I piccoli prestiti tra privati prevedono in alcuni casi dei limiti in termini di importo massimo e di durata.
Nella maggior parte dei casi l’importo massimo richiedibile è di 15mila euro. La durata massima per il rimborso è invece di quattro anni. I tassi di interesse applicati al prestito cambiano in base alla durata e al livello di rischio dell’operazione.
Le piattaforme tendono sempre a tutelare coloro che concedono il denaro per scongiurare casi di insolvenza. I creditori sottoscrivono, infatti, nella maggior parte dei casi una polizza assicurativa che possa fornire da garanzia del capitale concesso in prestito.
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