Piccoli prestiti docenti: prestiti destinati ad insegnanti, guida completa

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Gli insegnanti di Scuole elementari, i Docenti delle Scuole Medie Inferiori e Superiori, di Docenti Universitari e i semplici dipendenti scolastici possono ottenere dei finanziamenti pensati appositamente per loro. Si tratta di prestiti pensati per offrire liquidità a questa categoria di lavoratori. Chi quindi ha intrapreso una carriera nelle scuole può accedervi, ottenendo una sorta di capitale finanziario da restituire con comode rate mensili. L’importo massimo erogabile, la rata del prestito e il piano di ammortamento vengono stabiliti in base alla situazione reddituale del richiedente. Si ottiene quindi un prestito personalizzato, che possa soddisfare a pieno le nostre esigenze. Vediamo di cosa si tratta, come ottenerlo e tutti i dettagli del caso.

A erogare e gestire il prestito non è una banca, ma l’ente di previdenza sociale Inpdap. Per la domanda del prestito quindi dovremo rivolgerci agli uffici dello stesso.

Che cosa si intende per prestito per insegnanti?

Chiariamo per prima cosa che vuol dire “prestito per insegnanti”. Si tratta di una forma di credito agevolata, che viene erogata in favore dei dipendenti pubblici che hanno trovato impiego nelle scuole. Sono compresi tutti i docenti e il personale ATA e scolastico. L’Inps – ex Inpdap – si occupa di gestire il prestito, e di erogare il denaro. Il finanziamento in sé può essere una cessione del quinto, una delega di pagamento (o doppio quinto) oppure un mutuo ipotecario – a seconda delle esigenze del richiedente. Prima di scegliere quindi la formula da sottoscrivere è bene farsi un’idea di cosa si tratta, in modo tale da poter ottenere un prestito che possa soddisfare i nostri bisogni.

Possiamo avere maggiori dettagli sul prestito negli uffici Inpdap oppure sul loro sito online. Qui, inserendo i nostri dati, abbiamo modo di vedere un preventivo del prestito. Il tutto è a scopo informativo, e possiamo decidere di non procedere senza impegno.

Chi può accedere al prestito?

Vediamo ora di specificare chi ha diritto ad accedere al finanziamento. Come abbiamo già accennato questo tipo di prestiti sono destinati al personale pubblico, che opera nel settore scolastico. Quindi possono ottenere il prestito tutti gli insegnanti assunti mediante Concorso pubblico. Parliamo quindi di professori e maestri, che hanno una cattedra di ruolo. Non solo, anche il personale ATA può richiedere tale finanziamento. Secondo quanto affermato dal CCNL Scuola 1998-2001 il personale ATA è:

Il personale amministrativo, tecnico e ausiliario statale degli istituti e scuole di istruzione primaria e secondaria, degli istituti d’arte, dei licei artistici, delle istituzioni educative e degli istituti e scuole speciali statali, assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative e di sorveglianza connesse all’attività delle istituzioni scolastiche, in rapporto di collaborazione con il dirigente scolastico e con il personale docente.

Gli insegnanti possono avere una somma di denaro per comprare la prima casa, eseguire lavori di restauro in un immobile di proprietà, comprare un mezzo di trasporto, sostenere delle spese mediche improvvise, pagare viaggi e vacanze, solo per citare alcuni esempi.

Requisiti del richiedente

Il primo requisito per accedere al prestito è, come abbiamo visto, essere impiegati nel pubblico impiego – e precisamente nel settore scolastico. Nel dettaglio il richiedente deve:

  • avere una cattedra di ruolo;
  • lavorare nelle scuole pubbliche;
  • avere un Tfr accantonato valido, al momento della richiesta del prestito;
  • avere un contratto a tempo indeterminato, o determinato purché la scadenza dello stesso sia almeno 36 mesi dopo la stipula del finanziamento.

I prestiti Inpdap per gli insegnanti sono concessi a tutti coloro che sono iscritto alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Sociali e Creditizie. Inoltre è necessario che il richiedente sia assunto con regolare contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’anzianità minima nel pubblico impiego è di almeno 4 anni.

Garanzie

I prestiti per gli insegnanti gestiti dall’Ente di previdenza sociale Inps – ex Inpdap – vengono chiamati anche prestiti garantiti. Infatti si tratta di semplici cessioni del quinto dello stipendio o pensione. Quindi a fare da garante è il datore di lavoro, e in questo caso lo Stato stesso. Quale migliore garanzia apportare per un finanziamento?

La cessione del quinto dello stipendio o della pensione è un particolare tipo di prestito, destinato ai lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati). In questo caso è rivolta a chi lavora nel settore pubblico, ed è assunto regolarmente dallo Stato. Il prestito prevede forme agevolate, e tassi di interesse favorevoli per il debitore. Le rate mensili vengono pagate dal datore di lavoro (lo Stato). Per adempiere a queste lo Stato trattiene l’importo dovuto per il risarcimento dallo stipendio o dalla pensione del suo dipendente. Il valore di ogni rata può essere al massimo di un quinto dello stipendio o pensione al netto – da qui il nome del prestito. Le garanzie che dobbiamo presentare quindi sono la busta paga e il Tfr maturato fino al momento della richiesta del prestito.

Finalità del prestito

In caso di cessione del quinto il debitore non ha vincoli di sorta: non deve dichiarare come intende spendere il denaro, che quindi non è relegato a un solo tipo di spesa. Tuttavia è possibile anche sottoscrivere una cessione che funziona come una sorta di credito al consumo. Sono quindi finanziamenti che vengono erogati per sostenere determinati tipi di investimenti, quali l’acquisto di un immobile, di una vettura, e così via. Si usa per agevolare il richiedente, e permettergli di rateizzare una spesa cospicua – senza pagare interessi proibitivi. In particolare è possibile accedere al prestito per:

  • Acquisto di un immobile, una vettura;
  • Ristrutturare la prima casa, apportare modifiche a livello energetico;
  • Affrontare una spesa medica o estetica;
  • Finanziare la formazione scolastica dei figli;
  • Fare viaggi e vacanze.

La somma di cui abbiamo bisogno ci viene erogata in un’unica soluzione, e messa a nostra disposizione. Dal mese successivo all’accredito dovremo iniziare a pagare le rate mensili.

Come farne domanda?

Se pensiamo di soddisfare i requisiti minimi, e vogliamo accedere al finanziamento, dobbiamo sapere come muoverci. Gli insegnanti devono compilare il modulo di richiesta che possiamo trovare sul sito dell’Inps. Poi bisogna allegare la busta paga e il Tfr, oltre che i documenti di identità in corso di validità (carta di identità, codice fiscale o tessera sanitaria). Quando avremo completato tutto il fascicolo possiamo provvedere a inviare la documentazione in via telematica al soggetto interessato (si può anche fare tramite l’amministrazione pubblica presso la quale siamo in servizio).

L’Inps una volta che riceve le domande e i documenti allegati analizza il fascicolo. Valuta quindi il merito creditizio del richiedente, e comunica l’esito dell’istruttoria. Se questo è positivo possiamo ottenere il denaro che ci spetta nel giro di pochi giorni. L’accredito avviene tramite bonifico o assegno. Se invece la proposta viene rifiutata l’Ufficio Provinciale o Territoriale competente è incaricato di inviare al richiedente la comunicazione di rigetto – indicando anche la motivazione di tale scelta.

Piccolo prestito Inpdap

Come abbiamo accennato il richiedente può scegliere tra due tipologie di prestito richiedibile: il Piccolo Prestito Inpdap o il Prestito Pluriennale. A determinare quale finanziamento scegliere è soprattutto la finalità dello stesso. In base a questa chiediamo una cessione del quinto sullo stipendio o pensione, con un piano di ammortamento specifico e personalizzato.

Nel dettaglio il Piccolo Prestito Inpdap:

  • è pensato per gli insegnati e il personale scolastico che deve affrontare spese urgenti e improvvise – senza però specificare quali sono nel dettaglio;
  • prevede un piano di ammortamento che può durare minimo un anno, e un massimo di 4 anni. Il debitore può modificare il piano in ogni momento della durata del prestito;
  • ci consente di ottenere piccole somme di denaro, circa poche migliaia di euro;
  • ha dei tassi di interesse molto bassi. Secondo quanto deciso da Regolamento il TAN (tasso annuo nominale) è del 4,25 %, ed è prevista una ritenuta dello 0,50 % per le spese di amministrazione e il contributo al fondo rischi.

Prestiti pluriennali

Se invece abbiamo bisogno di una somma più alta dovremo richiedere un Prestito Pluriennale. Questo può essere diretto e / o garantito, a seconda di chi eroga il prestito (se direttamente l’Inps oppure degli istituti di credito convenzionate con l’Ente stesso). Per accedere al finanziamento è necessario rendere il capitale ottenuto in 60 mesi, o in 120. Si parla quindi di prestiti pluriennali con scadenza a 5 anni o a 10 anni – in base al numero di rate previsto per il rimborso.

Il tasso di interesse fisso nominale annuo (ovvero il TAN) è del 3,50 %, e la ritenuta è sempre dello 0,50 % per le spese di amministrazione e il contributo al fondo rischi. Le finalità del prestito invece possono variare, a seconda dei fabbisogni creditizi e finanziari del richiedente stesso.

Riepilogo del prestito

NESSUN GARANTE VELOCE SICURO PIANO DI AMMORTAMENTO PERSONALIZZATO FACILE DA GESTIRE
A fare da garanzia in questo caso è il datore di lavoro Lavorazione della pratica ed erogazione del prestito in tempi record Grazie alla sottoscrizione di una polizza assicurativa il debitore è tutelato da eventuali incidenti o licenziamenti I tempi di restituzione e il valore delle rate vengono calcolate in base al reddito del richiedente L’incasso della rata avviene in maniera automatica, e senza costi aggiuntivi

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