La concessione dei prestiti ai finanzieri è disciplinata dal DPR del 5 gennaio del 1950, nonché da circolari emanate dal comando generale della Guardia di finanza. I piccoli prestiti concessi dall’ente previdenziale, con Taeg e spese vantaggiosi rispetto a quelli degli altri operatori del settore creditizio, sono rivolti agli appartenenti al Corpo in servizio unitamente alle rispettive famiglie. I piccoli prestiti Faf (Fondo di assistenza ai finanzieri) servono infatti a supportare le fiamme gialle nell’affrontare le spese quotidiane (mediche, studio, dentistiche) e a far fronte a tutte quelle incombenze che non prevedono alcun tipo di giustificazione.
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Piccoli prestiti Faf: tutto quello che c’è da sapere
Immaginiamo di essere iscritti al Fondo di previdenza da 5 anni e di aver richiesto un piccolo prestito dalla durata di 12 mesi. L’importo netto erogato è di 1.948,25 euro; l’importo lordo da restituire sarà di 1.992,00 euro. La rata mensile ammonterà a 166,00 euro. Il tasso fisso a scalare (metodo francese) sarà pari al 3,50 per cento, mentre la ritenuta sul fondo di garanzia sarà dello 0,30 per cento. Il Taeg sarà del 3,80 per cento. Gli interessi globali equivalgono a 37,77 euro.
Se la nostra iscrizione al fondo di previdenza risale ad otto anni fa, allora la durata del finanziamento potrebbe essere pure di 24 mesi. L’importo netto erogato sarà di 3.803,74 euro, mentre l’importo lordo che si dovrà restituire sarà pari a 3.960,00 euro. L’importo della rata mensile sarà di 165 euro. Il tasso fisso a scalare (Tan – metodo francese) sarà del 3,50 per cento, mentre la ritenuta del fondo di garanzia dello 0,30 per cento. Il costo degli interessi globali sarà pari a 144,38 euro, mentre l’incidenza degli interessi annuali sarà di 1,823 per cento. Il valore del Taeg sarà del 3,65 per cento.
La domanda per accedere al piccolo prestito Faf va redatta in carta semplice e dovrà essere presentata al reparto di appartenenza. Da allegare pure la copia dell’ultimo cedolino paga. Spetterà poi al comandante del reparto verificare che i dati siano completi; procedere all’autentica della firma e disporre la presa in carico a protocollo per poi inoltrare la richiesta al Comando generale della Guardia di finanza.
Prestiti Faf e domande incomplete: ecco cosa succede
Il Fondo di previdenza non concede il prestito al richiedente se il totale delle ritenute, sommato alla rata di prestito, supera il 60 per cento dell’importo moltiplicato per 5. Il finanziamento non verrà erogato pure se c’è una trattenuta derivante da un atto esecutivo o da una sentenza che va oltre il 50 per cento dell’importo del quinto cedibile moltiplicato per 5. Inoltre se le domande, pervenute all’Ente, risultassero incomplete, allora il richiedente verrà sollecitato ad integrare i documenti. In caso di mancato riscontro, l’istanza del militare verrà archiviata dal Fondo di previdenza.
Se la richiesta di finanziamento viene accolta senza difficoltà, il Fondo di Previdenza provvederà all’erogazione della somma richiesta tramite bonifico con accredito sul conto corrente del richiedente, già in uso nel sistema “NoiPa”. La decorrenza del piano di ammortamento del prestito viene definita dall’Ente di previdenza.
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