Piccoli prestiti personali: tutto quello che c’è da sapere, guida, offerte

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I prestiti personali sono dei finanziamenti offerti da banche e finanziarie a persone fisiche. Vuol dire che possono accedervi solo le persone, e non le aziende per esempio. Possono fruirne tutti i cittadini italiani, che producono reddito in Italia – e hanno un’entrata fissa mensile stabile. Nelle prossime righe tenteremo di saperne di più, di capire come richiedere un simile finanziamento, in cosa consiste e quali sono le migliori offerte.

Che tipo di prestito personale sottoscrivere?

I prestiti personali sono una macro categoria, che contiene diverse sottocategorie. Sono finanziamenti pensati per soddisfare diverse esigenze della clientela. Ce ne sono di diversi tipi, ma le tipologie principali sono cinque.

  • Cessione del quinto: è un prestito destinato ai soli lavoratori – pubblici, privati o statali -e ai pensionati. Ci consente di ottenere liquidità, e anche cifre cospicue, ponendo come garanzia il nostro stipendio mensile. Per restituire poi il denaro il datore di lavoro si impegna a pagare le rate mensili, prendendo il dovuto alla banca direttamente dallo stipendio del suo dipendente. Ogni rata mensile non può superare il 20 % dello stipendio o della pensione al netto (da qui il nome, che indica che stiamo cedendo un quinto del nostro stipendio);
  • Delega di pagamento: simile alla cessione del quinto, viene concessa ai soli dipendenti – e raramente ai pensionati. Si ottiene una somma più alta, ma il rimborso avviene con rate mensili maggiorate. Viene definita anche doppio quinto, in quanto la parte cedibile mensile sarà pari a 2 quinti dello stipendio al netto (ossia il 40 % dello stesso). Mentre con la cessione il datore di lavoro non ha scelta, nel caso del prestito delega questo dovrà acconsentire al prestito.
  • Prestiti finalizzati: sono finanziamenti erogati dagli istituti di credito, e si richiedono quando vogliamo acquistare un bene o un servizio che intendiamo comprare, pagandolo a rate. Il denaro è vincolato allo scopo che abbiamo dichiarato in fase contrattuale.
  • Prestito fiduciario: è da sottoscriversi se abbiamo bisogno urgente di contanti. Si eroga a lavoratori, pensionati, lavoratori atipici, e spesso a studenti. Non è un prestito finalizzato, e spesso non sono necessarie particolari garanzie per ottenerlo. Protestati e cattivi pagatori non possono accedere al servizio.
  • Prestito vitalizio ipotecario: è per i proprietari di case che hanno un’età superiore ai 60 anni. Per ottenere il finanziamento dovremo accendere un’ipoteca sull’immobile. Tale finanziamento va rimborsato non prima della morte del richiedente. C’è la possibilità di rimborsare il finanziamento a rate.

I tassi di interesse

Una volta capito le varie differenze tra questi prestiti è bene scegliere quello che più ci è congeniale. Per poterlo fare è utile valutare i dettagli del prestito che stiamo sottoscrivendo, al fine di capire se è l’opzione che fa per noi. Una delle prime cose da fare è informarsi sui tassi di interesse del finanziamento. Prendiamo quindi in considerazione il TAN, Tasso Annuo Nominale, che è il tasso di interesse che le banche usano per fissare l’importo delle rate che dovremo pagare. Se il TAN è basso, le rate saranno convenienti.

Ovviamente il TAN è importante, ma non sottovalutiamo il TAEG. Questo tasso comprende tutte le altre spese accessorie previste per il finanziamento. Tali costi e spese si possono trovare indicati solo nel TAEG – quindi facciamo attenzione a questo valore.

Spese accessorie

Talvolta, come abbiamo visto, sono previste nel finanziamento delle spese accessorie – ossia dei costi che non sono legati direttamente al rimborso del capitale o al pagamento degli interessi. Come abbiamo visto sono indicate nel TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale. Ma quali sono nel dettaglio queste spese?

  • spese di istruttoria;
  • spese di incasso e gestione della rata;
  • imposta di bollo / sostitutiva sul contratto;
  • spese di chiusura della pratica;
  • costo delle comunicazioni periodiche;
  • costo dell’assicurazione.

Se vogliamo avere un quadro chiaro del prestito che andremo a sottoscrivere dovremo effettuare il calcolo della rata del prestito. Esaminando sia il TAN che le spese accessorie!

Quanto incide il TAEG sul costo totale del finanziamento?

Nel TAEG sono comprese tutte le spese che dovremo sostenere per il prestito che intendiamo richiedere. La percentuale di questo tasso di interesse incide molto sul prestito, in quanto comprende tutti i costi che sono previsti. Quindi non dobbiamo mai sottovalutare questo dato! Di seguito c’è un esempio pratico.

Se chiediamo un prestito da 10.000 euro con un TAN fisso del 6,39 % e un TAEG pari al 6,58 %, le rate mensili saranno pari a 195,20 euro – per un tempo pari a 5 anni. Il totale dovuto sarà di 11.712 euro. Se invece per un prestito dello stesso importo avremo un TAN dell’8,72 % e un TAEG pari a 9,66 %, le rate saranno di 206,23 euro. Dovremo quindi alla banca 12.526 euro. Prima di sottoscrivere il prestito quindi teniamo conto di tutti questi fattori, e facciamo la nostra scelta di conseguenza.

L’assicurazione

Per finire ci sono alcune banche che richiedono al debitore di sottoscrivere una sorta di assicurazione. Prima di firmare il contratto controlliamo se è prevista una copertura assicurativa! A seconda dell’istituto di credito che ci propone il prestito tale polizza può essere obbligatoria o facoltativa. Tale sottoscrizione ha un costo che senza dubbio va a incidere sul valore della rata. Tuttavia è bene dire che l’assicurazione può tutelare anche il debitore, e ci aiuta a restituire le rate con serenità.

L’assicurazione ci copre in caso di insolvenza, e ci permette di sostenere il rimborso anche in caso di eventi negativi. Ci aiuta a risanare il debito quando non possiamo, per via di malattie gravi, infortuni permanenti, decessi o improvvisa disoccupazione. Se abbiamo una polizza assicurativa la compagnia si prende carico delle rate insolute, se noi non siamo in grado di pagarle.

Quando è obbligatoria l’assicurazione?

Tale polizza è obbligatoria in caso di cessione del quinto. In tutti gli altri casi è di solito facoltativa, anche se banche e finanziarie possono richiederla come condizione indispensabile per ottenere il finanziamento. Tale copertura è importante soprattutto in caso di importi molto elevati, oppure quando il debitore è un soggetto “a rischio” – è un cattivo pagatore, un protestato, o non dispone di un’entrata fissa al mese.

Il costo dell’assicurazione incide fino al 6 % sul prestito. Questo significa che su una rata di 180 euro il costo della polizza farebbe diventare la rata di 190,80 euro. Si tratta di una piccola somma che però ci mette al riparo da possibili rischi – e può tornarci utile in caso di problemi di salute, lavorativi e economici.

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