Piccolo prestito con cessione del quinto in corso

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Non di rado capita di sentire la necessità di sottoscrivere un finanziamento, atto a regolarizzare la nostra situazione economica. In questo caso possiamo richiedere un prestito (scegliendo tra la vasta gamma di possibilità che gli istituti di credito ci offrono), che possa coprire la spesa di cui dovremo farci carico – o solo per avere maggiore liquidità. Succede però a volte che tale bisogno lo avvertiamo anche se, in precedenza, abbiamo già ottenuto un prestito. Se lo stiamo ancora pagando poi la situazione può farsi intricata. Si può richiedere ulteriore credito, se già stiamo pagando le rate di un precedente prestito?

Nelle prossime righe tenteremo di rispondere a questa domanda, restando però ancorati a un caso specifico. Parleremo della possibilità di ottenere credito da parte di banche e finanziarie, quando siamo impegnati con il rimborso di una cessione del quinto.

Che cos’è la cessione del quinto?

Per prima cosa cerchiamo di capire che cos’è la cessione del quinto, e come funziona. Tale finanziamento è un prestito personale, che rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati. Possono accedervi solo i lavoratori dipendenti, e i pensionati. Si chiama “cessione del quinto” perché ogni rata prevista per il risarcimento non deve superare un quinto dello stipendio del debitore al netto.

L’ammontare del prestito, e il valore delle rate mensili, possono variare a seconda del reddito del richiedente. I tassi di interesse invece sono sempre bassi, e convenienti.

Chi può ottenere una cessione del quinto?

Come abbiamo detto non tutti possono sottoscrivere tale prestito. Infatti è destinato ai lavoratori dipendenti, pubblici, privati e statali, e ai pensionati. Nel dettaglio:

  • I lavoratori devono dimostrare un reddito mensile fisso, e consono alla richiesta di prestito effettuata;
  • Il contratto di lavoro deve essere a tempo indeterminato, o in scadenza tempo dopo la data prevista per la conclusione delle rate mensili;
  • Come ulteriore garanzia possiamo usare il Tfr (Trattamento di Fine Rapporto, la comune liquidazione) accantonato fino al momento della richiesta;
  • Il lavoratore deve avere un’anzianità lavorativa adeguata – maturata presso la stessa azienda;
  • I pensionati devono avere meno di 75 anni al momento della sottoscrizione. Chi prende la pensione sociale non può ottenere il finanziamento;
  • L’azienda deve essere solida, seria e con ottime doti finanziarie.

I lavoratori pubblici e statali avranno meno problemi rispetto a quelli privati. Anche i pensionati non dovrebbero avere difficoltà, purché rispettino gli altri parametri imposti.

L’importo delle rate mensili

Un altro punto importante da chiarire in merito alla cessione del quinto riguarda il valore delle rate mensili. Queste vengono calcolate in base al reddito del richiedente. Infatti ogni rata non deve superare il 20 % dello stipendio al netto del lavoratore. Questo vuol dire che su uno stipendio di 1.000 euro, il richiedente può subire delle rate mensili di massimo 200 euro. La restituzione poi deve avvenire entro 120 mesi, ossia 10 anni. Si calcola quanto la banca ci ha concesso, e si dilaziona per un periodo di tempo di massimo 10 anni. In base a questo calcolo possiamo ottenere l’importo di ogni rata mensile – che non deve superare un quinto dello stipendio.

Sarà il datore di lavoro a pagare le rate mensili, e non il debitore. Il principale trattiene una parte dello stipendio del suo dipendente, e lo rigira alla banca creditrice. Nel caso di una cessione del quinto il datore di lavoro non può rifiutarsi di fare da tramite, e deve adempiere ai suoi compiti. In caso di insolvenza tuttavia sarà il debitore a rimetterci.

Si può chiedere un prestito con una cessione del quinto in corso?

Ora che abbiamo ben chiaro il concetto di cessione del quinto, possiamo entrare nel vivo della questione. Torniamo quindi alla domanda iniziale: è possibile richiedere un ulteriore prestito, se stiamo pagando la cessione del quinto? In realtà nulla ci impedisce di farne domanda! Ricordiamoci però che la banca accetterà la domanda solo se l’importo della rata mensile che dovremo poi pagare – e tolta quella destinata alla cessione del quinto – avremo abbastanza soldi per vivere dignitosamente.

Prima di concedere un altro prestito la banca calcola l’importo delle rate della cessione, e lo stipendio al netto del lavoratore. Se la somma che rimane ci permette di pagare altre rate di finanziamenti senza scendere sotto la soglia di rischio insolvenza, allora la banca può accettare la richiesta.

Modalità e condizioni

Come si può immaginare la risposta della banca dipende da alcune variabili di cui tiene conto la stessa. Si considera il numero di debiti all’attivo, e il loro ammontare totale. Anche la regolarità di rimborso influisce: se siamo sempre puntuali avremo più chance di ottenere credito. Inoltre, come abbiamo accennato, si tiene conto del reddito e dell’entità del debito contratto. Sommando tutte le rate al richiedente deve rimanere una buona parte del suo stipendio o pensione, per poter vivere dignitosamente.

Questo limite tutela la banca ma anche il richiedente. Quest’ultimo potrebbe indebitarsi oltre le sue possibilità, mentre la banca potrebbe fare un investimento sbagliato (e dare il suo denaro a chi non può renderglielo).

I lavoratori a tempo indeterminato e i pensionati hanno maggiori possibilità di ottenere nuovo credito. Questo perché godono di entrate sicure e continuative, che offrono alla banca una maggiore sicurezza circa il ritorno del denaro speso.

Simulazione prestito da 5000 euro

Se vogliamo ottenere piccoli prestiti possiamo richiederli anche nel caso in cui stessimo già pagando la cessione del quinto. La somma ideale massima da richiedere è di 5.000 euro. Ma quali sono le agenzie creditizie che offrono le migliori offerte? Vediamo alcuni esempi:

  • La Agos offre prestiti personali da 5.000 euro, da restituire con rate da 95,28 euro;
  • La Cofidis fa sempre prestiti personali, con rate mensili di 97,25 euro ciascuna;
  • La Younited Credit invece concede prestiti personali da 5.000 euro, con rate mensili dal valore di 97,55 euro.

Prestito delega o doppio quinto

Infine possiamo pensare di chiedere un prestito delega, anche detto doppio quinto. Tale formula prevede che la rata mensile diventa del doppio quinto, ossia del 40 % dello stipendio al netto. Si ottiene ulteriore liquidità, alzando la portata di ogni rata mensile.

In questo caso il datore di lavoro può rifiutare la domanda di prestito.

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