Indice dei contenuti
- 1 Chi può avere accesso a questo piccolo prestito?
- 2 Caratteristiche del piccolo prestito
- 3 Come presentare domanda?
- 4 Tirando le somme
Se siete alla ricerca di un piccolo prestito e siete dipendenti o pensionati della Pubblica Amministrazione, avrete molto probabilmente sentito parlare del finanziamento destinato agli iscritti al Fondo Credito. In questo articolo ci occuperemo bene di definire di quale tipo di prestito stiamo parlando, a chi è rivolto e quali sono i requisiti per accedervi. Per prima cosa occorre precisare che, quando parliamo di piccolo prestito, facciamo riferimento generalmente ad un finanziamento compreso tra un minimo di una e un massimo quattro mensilità del richiedente. Vi sono comunque delle eccezioni che vedremo meglio in seguito.
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Il piccolo prestito viene oggi gestito ed erogato dall’Inps, un tempo Inpdap. Per questa ragione viene a volte ancora chiamato erroneamente “piccolo prestito Inpdap” ma si tratta a tutti gli effetti della stesso prodotto finanziario. Il fondo credito non è altro che un fondo assistenziale a cui aderiscono i dipendenti pubblici e statali che permette, tra le altre cose, anche di utilizzare lo strumento del piccolo prestito. Si tratta a tutti gli effetti di uno strumento pensato per le esigenze familiari degli iscritti. Questo prestito a breve termine consente infatti di fronteggiare spese improvvise, senza dover addurre motivazioni. Un aspetto sicuramente comodo, da non dare mai per scontato.
Chi può avere accesso a questo piccolo prestito?
Possono avere accesso al piccolo prestito Inps i dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, ovvero al cosiddetto Fondo credito. I dipendenti statali e pubblici impiegati presso amministrazioni o enti locali sono obbligatoriamente iscritto al Fondo credito. Per questa ragione infatti ogni mese versano il relativo contributo mediante trattenuta in busta paga dell’aliquota dello 0,35%. Invece un dipendente di un ente pubblico diverso da quelli già citati può accedere al piccolo prestito solo se ha aderito al Fondo credito entro il 31 maggio 2008. La maggior parte dei dipendenti pubblici ne fanno parte, in ogni caso è sempre possibile chiedere informazioni in merito presso il proprio ufficio amministrativo.
Diverso è invece il discorso per i pensionati, ex dipendenti di enti pubblici sono iscritti al Fondo solo se all’atto della domanda di pensionamento hanno presentato anche la domanda di adesione al Fondo credito. Se così fosse, verserebbe anche il relativo contributo mediante trattenuta sulla pensione dell’aliquota dello 0,15%.
Coloro che sono andati in pensionamento prima del 2007 avrebbero dovuto presentare domanda di iscrizione al Fondo, entro e non oltre il 31 maggio 2008. Quindi abbiamo avuto modo di definire esattamente i paletti imposti dall’adesione al Fondo credito per la concessione di questo piccolo prestito. Vediamo adesso invece di cosa si tratta e quanto spetta a richiedente.
Caratteristiche del piccolo prestito
I dipendenti pubblici e i pensionati che richiedono il piccolo prestito attraverso il Fondo credito possono accedere ad un importo pari a 1, 2, 3 o 4 mensilità nette di stipendio o di pensione. Questi dovranno poi essere rimborsati rispettivamente in 12 rate (prestiti annuali); 24 rate (prestiti biennali); 36 rate (prestiti triennali); 48 rate (prestiti quadriennali). Esiste però anche la possibilità di richiedere i piccoli prestiti annuali, biennali, triennali e quadriennali in doppia mensilità (due mensilità nette di stipendio o pensione per ogni anno di ammortamento).
Questo sistema permette di avere accesso ad una liquidità raddoppiata. Così facendo raddoppieranno ovviamente anche gli importi delle rate di restituzione ma resterà invece invariato il numero di rate. Si tratta comunque di una possibilità riservata solo a chi non è iscritto nelle liste dei cattivi pagatori o dei pignorati.
Per i pensionati in ogni caso la trattenuta sullo stipendio non può mai superare il quinto dell’assegno pensionistico. Vediamo allora quali sono le condizioni applicate al prestito in termini di interessi e costi applicati:
- tasso di interesse nominale annuo: 4,25%;
- spese di amministrazione: 0,50%;
- premio fondo rischi: applicato per fasce di età e di durata del prestito.
Ogni rata di restituzione sarà ovviamente composta da una quota di interessi interessi e da una quota capitale.
Come presentare domanda?
I dipendenti pubblici iscritti al Fondo credito che sono tutt’ora in attività lavorativa, possono presentare la domanda sull’apposito modulo fornito dall’Istituto all’amministrazione di appartenenza. Questa svolgerà poi il ruolo di tramite, trasmettendo all’Inps i documenti in via telematica.
I pensionati invece possono chiedere il piccolo prestito, se iscritti al Fondo credito, presentando la domanda esclusivamente in via digitale. Questo procedimento è molto facile e può essere svolto senza particolari competenze informatiche. Sarà sufficiente collegarsi al portale www.inps.it seguendo la procedura indicata sul portale Inps: “Accedi ai servizi > Servizi Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap) > Servizi per iscritti e pensionati > digitazione codice fiscale e PIN > Per area tematica > Credito > Piccolo prestito pensionati), o tramite il Contact center (803 164 gratuito da fisso; 06 164 164 a pagamento da cellulare), se in possesso di PIN; o mediante patronato, anche se non in possesso di PIN“.
Presentare domanda è quindi un’operazione semplice e anche i tempi per la concessione del credito sono piuttosto rapidi. Sarà infatti sufficiente attendere che l’Inps completi gli accertamenti e il piccolo prestito per gli aderenti al Fondo credito verrà concesso nel giro di 2, massimo 3 settimane. Il versamento della liquidità avviene direttamente sul conto corrente del richiedente.
Tirando le somme
In conclusione si tratta quindi di un’ottima possibilità per ottenere un piccolo prestito. L’adesione al Fondo Credito risulterà così molto utile, in quanto diversamente il prestito avrebbe quasi sicuramente un costo maggiore. E’ infatti sempre possibile rivolgersi ad un istituto di credito per avere un preventivo alternativo, anzi la perfezione sarebbe quella di richiederne almeno tre.
In ogni caso è bene ricordare che non è solo il tasso annuo TAN a dover essere valutato ma è anche il TAEG. Questo infatti è l’indicatore principale anche per un piccolo prestito, in quanto fornisce un quadro reale del costo del finanziamento, includendo anche i costi accessori e la stipula della polizza assicurativa. Quest’ultima infatti è sempre obbligatoria, perché tutela il creditore dal rischio morte e di perdita occupazionale del debitore. Si tratta quindi di un parametro da conoscere e valutare attentamente. Per tutte queste ragioni, il piccolo prestito riservato agli iscritti al Fondo credito è quindi un’ottima alternativa creditizia. Può essere davvero molto utile per fronteggiare spese improvvise o gestire situazioni familiari inaspettate.
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