Piccolo prestito Inpdap: tutto quello che c’è da sapere, guida completa

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Il piccolo prestito spesso denominato Inpdap, dal nome precedente dell’ente di gestione, è un finanziamento molto interessante, riservato a chi lavora nel settore pubblico. In questo articolo ci occuperemo di definire bene le caratteristiche e le specificità di questo prestito, che attualmente si chiama “piccolo prestito gestione pubblica“. Questa speciale forma di finanziamento è erogata dall’Inps attraverso prestiti a breve termine, da rimborsare con rate costanti nel tempo, mediante una trattenuta che avviene sullo stipendio o sulla pensione.

Con il piccolo prestito ex Inpdap al richiedente non occorrerà allegare documenti di spesa, o addurre motivazioni per la concessione del credito. Si tratta infatti di un prestito non finalizzato, per cui il richiedente non dovrà fornire nessuna spiegazione. Il piccolo prestito in questione può essere facilmente richiesto dai dipendenti e dai pensionati pubblici, iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, spesso chiamata Fondo credito. Se siete in età lavorativa e non sapete se siete o meno iscritti a questo fondo, niente paura. Potete chiedere informazioni presso la segreteria amministrativa per cui lavorate, in ogni caso tutti i dipendenti pubblici e statali dovrebbero essere iscritti al fondo. Per questa ragione infatti solitamente gli viene decurtata una piccolissima percentuale dallo stipendio, proprio per alimentare e mantenere l’iscrizione al Fondo credito.

Requisiti necessari per accedere al piccolo prestito

Come abbiamo potuto vedere quindi, per accedere, al prestito è sufficiente essere dipendenti pubblici o pensionati iscritti al Fondo credito. Ogni dipendente in servizio versa ogni mese un’aliquota dello 0,35% per poter essere iscritto a questo fondo e ottenere il piccolo prestito rientra quindi nei benefici a lui riservati.

La situazione per i pensionati, ex dipendenti di un ente pubblico, è leggermente diversa. Questi infatti saranno iscritti al Fondo solo se all’atto della domanda di pensionamento hanno presentato anche la domanda di adesione al Fondo credito. Si tratta quindi in questo caso di un atto volontario. I pensionati che aderiscono volontariamente al Fondo credito versano ogni mese il relativo contributo, mediante trattenuta sulla pensione dell’aliquota che in questo caso è pari allo 0,15%.

Coloro che invece sono andati in pensione prima del 2007, pur essendo stati dipendenti pubblici, possono essersi iscritti a questo fondo solo presentando domanda entro il 31 maggio 2008. Una volta chiariti dunque i requisiti, vediamo nello specifico le condizione del piccolo prestito ex Inpdap

Condizioni del piccolo prestito

Il piccolo prestito Inpdap permette di avere accesso ad importi pari alla singole mensilità percepite dal lavoratore. Nello specifico il richiedente potrà avere una liquidità pari a 1, 2, 3 o 4 mensilità nette di stipendio o di pensione. Al variare delle rate, cambieranno anche le rate di restituzione. Ogni mensilità infatti verrà rimborsata rispettivamente in 12 rate. Quindi una mensilità verrà restituita in 12 rate; 2 mensilità in 24 rate; 3 mensilità in 36 rate e 4 mensilità in 48 rate.

Esiste anche la possibilità di richiedere i piccoli prestiti annuali, biennali, triennali e quadriennali in doppia mensilità. Questo consente di raddoppiare anche la liquidità ottenuta con il prestito per ogni anno di ammortamento, fino ad un massimo di 8 mensilità. Si tratta di una possibilità riservata a chi non è iscritto nel registro dei cattivi pagatori o dei pignorati. In ogni caso però raddoppiando la liquidità, resteranno comunque invariate le rate di restituzione, previste in un massimo di 4 anni.

Per usufruire di questa possibilità particolare di “raddoppio” del piccolo prestito, inoltre il richiedente non deve avere altre trattenute in corso sullo stipendio. Per il pensionato invece la trattenuta per piccolo prestito non può mai superare il quinto cedibile dell’assegno mensile. Al prestito vengono poi applicati un tasso di interesse, un’aliquota per spese di amministrazione e una per fondo rischi:

  • il tasso di interesse nominale (TAN) annuo del 4,25%;
  • spese di amministrazione dello 0,50%;
  • premio fondo rischi: applicato per fasce di età e di durata del prestito, con un costo variabile.

I prestiti concessi devono quindi essere rimborsati in 12, 24, 36 o 48 rate, costituite da una quota di interessi e da una quota di capitale.

Come accedere al piccolo prestito

Avere accesso al piccolo prestito è molto semplice, i dipendenti pubblici possono presentare domanda mediante l’apposito modulo fornito dall’Inps all’amministrazione di riferimento. Questa poi a sua volta la trasmetterà all’Inps in via digitale. I pensionati iscritti al Fondo credito, possono invece presentare domanda tramite il web  attraverso l’apposito servizio online del sito www.inps.it. Il procedimento è così descritto dal portale Inps:

Accedi ai servizi > Servizi Gestione Dipendenti Pubblici (ex Inpdap) > Servizi per iscritti e pensionati > digitazione codice fiscale e PIN > Per area tematica > Credito > Piccolo prestito pensionati), o tramite il Contact center (803 164 gratuito da fisso; 06 164 164 a pagamento da cellulare), se in possesso di PIN; o mediante patronato, anche se non in possesso di PIN (determinazione presidenziale n. 95/2012)“.

I dipendenti pubblici che dispongono però di un contratto a tempo determinato, possono richiedere il piccolo prestito solo per la durata mancante alla scadenza del contratto di lavoro. Il prestito non può infatti mai avere una durata maggiore rispetto alla scadenza del contratto.

Il versamento del piccolo prestito, in ogni caso avviene con accredito sul c/c postale o bancario indicato dal richiedente, che per il pensionato corrisponde necessariamente all’ IBAN già fornito per l’accredito della pensione.

Tirando le somme

Il piccolo prestito ex Inpdap può anche essere rinnovato dopo che è decorso il periodo minimo di ammortamento (che varia in base al numero di rate di restituzione). In conclusione quindi rappresenta una possibilità di finanziamento molto utile per dipendenti pubblici e pensionati per poter far fronte ad eventuali spese improvvise.

Le modalità di restituzione, come nel caso della cessione del quinto, sono molto comode e garantiscono un rientro dal prestito semplice e comodo. Si tratta anche di un finanziamento concesso in tempi solitamente piuttosto rapidi, sarà necessario attendere solo che l’Inps proceda con le verifiche del caso. La copertura di una polizza assicurativa permette inoltre di tutelare gli eredi e il fondo creditore nel caso di prematura scomparsa del contraente. Il piccolo prestito gestione pubblica è quindi un ottimo prodotto finanziario. Presenta sicuramente notevoli vantaggi, ma nonostante questo, è pur sempre un prestito e come tale deve essere ben ponderato e valutato prima di procedere con la sua sottoscrizione.

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